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La storia di Salman Talan, il “milanese curdo” morto per combattere l’ISIS in Siria

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(di Salvatore Santoru)

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Durante le dure battaglie nel Kurdistan iracheno tra le milizie curde e i terroristi dell’ISIS, oltre ai combattenti autoctoni, diversi sono venuti da tutto il mondo.

Come ben si sa, con l’ISIS hanno combattuto miliziani un pò da tutto il mondo, tra cui anche un’italiano, che a quanto pare è rimasto ucciso da una guerrigliera curda durante la battaglia di Kobane.

Ciò non deve sorprendere, essendo l’ISIS perlopiù formato da mercenari provenienti dalla Tunisia, dal Ciad, dal Sudan, dalla Mauritania e da diversi paesi europei, tanto che a buon ragione si può parlare di “internazionale jihadista“.

Meno conosciuto è il fatto che anche per sostenere la causa curda, diversi combattenti siano venuti dall’estero, anche se tutti di origine curda e animati dall’ideale di combattere per la propria Nazione contro la minaccia rappresentata dal jihadismo internazionale e dai suoi sponsor.

A tal proposito, il “Corriere della Sera” dell’11 febbraio ha raccontato la storia di Salman Talan, un ragazzo 23enne di origine curda nato in Turchia e residente a Milano da quando aveva 4 anni, che da quando aveva 18 anni ha incominciato a girare mezza Europa per “formare” una sorta di “internazionale europea” della comunità curda, e dall’anno scorso è andato a combattere in Siria, con il nome d’arte di “Erdal Welat” (“Erdal Terra mia”) contro l’ISIS e per l’autodeterminazione sociale e nazionale del  popolo curdo.

Salman ha combattuto con le milizie del “Yekîneyên Parastina”(Unità di protezione popolare), braccio paramilitare siriano del turco PKK (il “Partito Curdo dei lavoratori ) inizialmente a Sengal, città che è stata liberata prima di Kobane, e insieme a lui moltissimi curdi dall’Europa, sopratutto dalla Germania e dai paesi nordici, hanno deciso di unire i loro sforzi per combattere l’ISIS.

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Purtroppo però, il 27 gennaio 2015 è rimasto vittima dei bombardamenti effettuati dall’ISIS nel villaggio di  Berbiroj, ed è stato seppellito nella sua città natale,Pazarcik, anche se il sindaco turco ha vietato il corteo funebre, in quanto per il governo turco tutti i combattenti curdi sono “terroristi”, mentre l’ISIS no, visto che i terroristi islamistisi sono addestrati e sono stati abbondantemente finanziati proprio dallo stato guidato dal regime di Erdogan.

Articolo pubblicato anche su http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/02/la-storia-di-salman-talan-il-milanese.html

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